mercoledì 25 agosto 2010

Circe - San Felice Circeo

la Maga Circe, secondo la mitologia greca, nasce da Elio e dalla ninfa Perseide. Grazie a delle pozioni magiche ella riusciva a trasformare gli uomini in animali lasciandoli in possesso del raziocinio e liberi di andare sull'isola del Circeo. L'eroe Greco Ulisse la incontrerà nel suo vagabondare e per liberare i suoi compagni, trasformati dalla semidio in maiali, mangerà un erba che lo renderà immune. Infatti Circe, sorpresa dal fatto che qualcuno potesse resistere ai suoi poteri magici, si innamorò di lui e acconsentì a ridare le sembianze umane agli sventurati. Ulisse rimase sull'isola per un anno e, quando decise di partire la Maga gli indicò come avrebbe potuto trovare la rotta per Itaca dalle indicazioni del Tebano Tiresia che avrebbe incontrato da vivo nel regno dei morti. Ulisse per annullare gli effetti dei filtri di Circe mangerà quest'erba e così potrà salvare i suoi compagni. Secondo un nostro parere Ulisse, partendo dalle sponde del lago di Paola, seguirà i predetti larghi muraglioni attraversando le colline di lecci e sughere per giungere, dopo aver superato il fiume di Mezzo Monte (porta sul precedente capitolo "quale è il fiume che sboccava nel golfo"), sul Promontorio del Circeo. Arriverà nell'antica città dei Circeii ove troverà una donna che aveva catturato i suoi uomini.


Potenzialmente l'antica città dei Circei doveva essere abitata ancora dai suoi costruttori che periodicamente diminuivano di numero in quanto dovevano badare alle greggi che stagionalmente facevano transumare nei vicini monti al di là della pianura Pontina. Rimaneva a guardia della rocca un gruppo di uomini, forse comandati da una bella regina.

Questo nucleo suppliva alla sua ridotta entità numerica con l'astuzia e l'approntamento di trappole. Non si può escludere che i compagni di Ulisse caddero prigionieri a causa di queste trappole e furono rinchiusi nei recinti vuoti delle greggi dei Circei. Da quanto detto si spiega la similitudine con una bella donna che trasformava gli uomini in animali per rinchiuderli in recinti.

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